Seafight Universe Extreme War: il forum  su Seafight e tanto altro ancora!

Auguri Italia per i 150 anni di Unità (luci e ombre)

« Older   Newer »
  Share  
CrazyRipper
view post Posted on 17/3/2011, 17:45







Manca all’appello Roma e lo Stato Pontificio (Lazio-Umbria-Marche) bisogna aspettare il 1870 e la famosa breccia di Porta Pia, e l’ingresso dei bersaglieri di La Marmora il 20 settembre.

Oggi dunque, più che la vera totale Unità d’Italia si festeggia la nascita della Nazione Italia, sogno realizzato quindi. Fatto importantissimo: la penisola italiana, dalle Alpi alla Sicilia, Pantelleria inclusa, è sotto il tricolore. Sotto un unico governo, e sotto un unica corona, quella dei Savoia.

image



Già sotto i Savoia - quindi ed ecco il primo compromesso - il Regno di Piemonte e Sardegna, di cui è re Vittorio Emanuele II, che non modifica neppure il suo nome in Vittorio Emanuele I° Re d’Italia, perché ne è appunto il primo, semplicemente perché i territori conquistati sono il prolungamento del regno di Sardegna e dobbiamo aspettare il fascismo, per avere un unica legge che equipara gli italiani del nord e quelli del sud.

La popolazione, rispetto l’originario Regno di Sardegna, quintuplicò. Istituzionalmente e giuridicamente, il Regno d’Italia venne configurandosi come un ingrandimento del Regno di Sardegna. Ciò, ed anche l’aver a modello la struttura della Francia, comportò quella che viene chiamata la piemontesizzazione del Paese ed un assetto fortemente accentrato, tanto che lo stesso presidente Giorgio Napolitano ha dichiarato che oggi occorre "superare il vizio di origine del centralismo statale di impronta piemontese"(1)


Dal 1861 al 1900, quindi circa 40 anni di lotta armata, di resistenza da parte di uomini e donne, che la storiografia ufficiale ci consegna come ’Briganti’, impegna il regio esercito sabaudo, contro chi pur rivendicando di essere italiani, non accetta di essere considerato cittadino di serie ’b’, colono dei piemontesi, non accetta che le potenze straniere Francia e Inghilterra, abbiano aiutato i Savoia a conquistare la terza potenza europea il Regno delle Due Sicilie, all’atto della conquista Stato più ricco, più industrializzato, più colto, più culturale, più artistico, più letterario e con migliori servizi della penisola italiana.



image
Nel luglio 1861 venne inviato a Napoli il generale Enrico Cialdini, con poteri eccezionali per affrontare l’emergenza del brigantaggio. Comandò una dura repressione messa in atto attraverso un sistematico ricorso ad arresti in massa, esecuzioni sommarie, stupri, distruzione di casolari e masserie, vaste azioni contro interi centri abitati: fucilazioni sommarie e incendi di villaggi erano frequenti, restano presenti nella memoria storica gli eccidi dei paesi Casalduni e Pontelandolfo nell’agosto 1861, messi a ferro e fuoco dai bersaglieri.

Nell’agosto 1863 venne emanata la legge Pica, che prese il nome dal redattore della legge l’abruzzese Giuseppe Pica, una legge speciale adottata in deroga agli articoli 24 e 71 dello Statuto albertino, articoli che garantivano, rispettivamente, il principio di uguaglianza di tutti i sudditi dinanzi alla legge e la garanzia del giudice naturale connessa al divieto di costituire tribunali speciali. Tale legge colpiva non solo i presunti e veri briganti, ma affidava al giudizio dei tribunali militari anche i loro parenti e congiunti o semplici sospetti di collaborazione coi briganti. (2)

Le stesse norme per intenderci, che il Regno d’Italia applicò in Libia, quindi di fatto, l’ex territorio del Regno delle Due Sicilie 3a potenza mondiale, le sue popolazioni, solo furono saccheggiate di ogni bene, dal deposito aureo che dal Banco di Sicilia passò al Banco di Napoli, al momento dell’unificazione dei due regni, e che ancora ora è l’unico deposito aureo della Banca d’Italia. Furono distrutte industrie, fabbriche come: Mongiana e Ferdinandea, forse l’acciaierie più importanti d’Europa, smantellata dai piemontesi e trasferita al nord! Distruzione di tecnologie e servizi che avevano permesso la prima ferrovia d’europa continentale (il 4 ottobre 1839 Ferdinando II di Borbone, Re delle due Sicilie, aveva dato il segnale di partenza al primo convoglio ferroviario, inaugurando così la tratta Napoli-Portici) . E’ la prima ferrovia dell’Europa Continentale e rappresenta un’importante conquista dal punto di vista politico, in quanto rafforza la posizione fra le più grandi potenze europee del Regno che vanta già la maggiore e più moderna flotta mercantile della penisola.

Scrisse Gramsci « Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti. » (Antonio Gramsci in L’Ordine Nuovo, 1920)


Ed il popolo del sud, considerato come colono e non come cittadino italiano, tanto impoverito che venne costretto, come e più dei veneti, lombardi, liguri, protagonisti prima dell’Unità d’Italia, all’emigrazione.

Oggi, quei figli d’Italia, le loro discendenze, sono fieri ed orgogliosi di essere italiani, e festeggiano con noi i 150 anni di Unità d’Italia, come noi sventolano il tricolore, e s’emozionano all’Inno d’Italia.

Oggi, queste ombre, unite ai genocidi nelle nostre italiche conquiste coloniali in Libia, Eritrea e Somalia, dove abbiamo ripetuto ed ampliato ciò che il regio esercito italiano fecce al sud d’Italia, con crudelta immutata uccisioni di massa, stupri e uso di armi chimiche... (3) devono farci riflettere, sono le nostre ombre.

Non per rovinarci la festa, ma per farci vivere queste ore con maggior coscienza, con maggior orgoglio, perché nonostante queste ed altre ombre, come non dimenticare il ventennio fascista, la seconda guerra mondiale, la guerra civile della Rsi, la lotta partigiana, la resistenza... la repubblica, la nostra democrazia che vinse il terrorismo.

Si grazie alla nostra storia, cultura, arte, letteratura, architettura e poesia. Ma anche grazie anche alla nostra gastronomia, ai nostri canti popolari, alla lirica, al design, alla moda, alla nostra creatività, al nostro gusto per la vita... siamo un po come Gian Burrasca, ne combiniamo di tutti i colori ma poi per tutti siamo ...italiani brava gente.

Si ognuno di noi, dalle Alpi alla Sicilia, oggi festeggia orgoglioso d’essere italiano, italiano vero, consapevole ed adulto proprio grazie alle nostre luci ed ombre, fiero di essere un popolo sotto una bandiera, W l’Italia


Fonte
 
Top
ShrekStyle
view post Posted on 17/3/2011, 18:58




AUGURI
 
Top
1 replies since 17/3/2011, 17:45   54 views
  Share