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Fabrizio De André, Uno dei + grandi cantautori della storia italiana

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ShrekStyle
view post Posted on 5/1/2011, 13:09




Fabrizio De André
« ...pensavo è bello che dove finiscono le mie dita
debba in qualche modo incominciare una chitarra. »
(Fabrizio De André, Amico fragile)

Fabrizio Cristiano De André(Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999) è stato un cantautore italiano.
Molti testi delle sue canzoni raccontano storie di emarginati, ribelli, prostitute e persone spesso ai margini della società, e sono state considerate da alcuni critici come vere e proprie poesie, tanto da essere inserite nelle antologie scolastiche.
Era conosciuto anche come Faber, soprannome datogli dall'amico d'infanzia Paolo Villaggio e derivante dalla sua predilezione per i pastelli della Faber-Castell.
In quasi 40 anni di attività artistica, De André ha inciso tredici album in studio, più alcune canzoni pubblicate solo come singoli e poi ripubblicate in varie antologie.
Di simpatie politiche anarchiche, libertarie e pacifiste, è stato anche uno degli artisti che maggiormente ha valorizzato la lingua ligure ed esplorato, in misura minore, il sardo gallurese e il napoletano.
La popolarità e l'alto livello artistico del suo canzoniere hanno spinto alcune istituzioni a dedicargli vie, piazze, parchi, biblioteche e scuole subito dopo la sua prematura scomparsa.

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Biografia
L'infanzia e la giovinezza Fabrizio Cristiano De André nasce il 18 febbraio 1940 nel quartiere genovese di Pegli, in via De Nicolay 12 (ove è stata posta una piccola targa commemorativa) da una famiglia dell'alta borghesia industriale cittadina. I genitori sono entrambi piemontesi. Il padre Giuseppe (1912 – 1985), torinese, è stato vicesindaco repubblicano di Genova, amministratore delegato dell'Eridania e ha promosso la costruzione della Fiera del Mare di Genova, nel quartiere della Foce. La madre è Luigia "Luisa" Amerio (1911 – 1995) di Pocapaglia.
Fabrizio vive inizialmente nella campagna astigiana a Revignano d'Asti, luogo dal quale la famiglia era originaria e dove si dovette trasferire a causa degli eventi bellici ed in quanto il padre era stato ricercato dai fascisti. Visse, poi, nella Genova del dopoguerra, scossa e partecipe della contrapposizione tra cattolici e comunisti, sovente rigidi e bigotti entrambi.

Dopo aver frequentato le scuole elementari in un istituto privato retto da suore, passò alla scuola statale, dove il suo comportamento "fuori dagli schemi" gli impedì una pacifica convivenza con le persone che vi trovò, in special modo con i professori. Per questo fu trasferito nella severa scuola dei Gesuiti dell'Arecco.
Presso i Gesuiti dell'Arecco, scuola media inferiore frequentata dai rampolli della "Genova-bene", Fabrizio fu vittima, nel corso del primo anno di frequenza, di un tentativo di molestia sessuale da parte di un gesuita dell'istituto; nonostante l'età, la reazione verso il "padre spirituale" fu pronta e, soprattutto, chiassosa, irriverente e prolungata, tanto da indurre la direzione ad espellere il giovane De André, nel tentativo di placare lo scandalo. L'improvvido espediente si rivelò vano poiché, a causa del provvedimento d'espulsione, dell'episodio venne a conoscenza il padre di Fabrizio, esponente della Resistenza e vicesindaco di Genova, che informò il Provveditore agli studi, pretendendo un'immediata inchiesta che terminò con l'allontanamento dall'istituto scolastico del gesuita.
In seguito il cantautore frequentò alcuni corsi di lettere e altri di medicina presso l'Università di Genova prima di scegliere la facoltà di Giurisprudenza, ispirato dal padre e dal fratello Mauro (1936 - 1989), che diverrà un noto avvocato. A sei esami dalla laurea decise di intraprendere una strada diversa: la musica (suo fratello sarebbe divenuto uno dei suoi fan più fedeli e critici).
Successivamente ad un primo e problematico approccio, determinato dalla decisione dei genitori di avviarlo allo studio del violino, il folgorante incontro con la musica avvenne con l'ascolto di Brassens, del quale De André tradurrà alcune canzoni, inserendole nei primi album. La passione, poi, aveva preso corpo anche grazie all'assidua frequentazione degli amici Tenco, Bindi, Paoli ed altri, con cui iniziò a suonare e cantare nel locale "La borsa di Arlecchino".
De André, in questi anni, ebbe una vita sregolata ed in contrasto con le consuetudini della sua famiglia, frequentando amici di tutte le estrazioni culturali e sociali. Sovente, con l'amico d'infanzia Paolo Villaggio, cercava di sbarcare il lunario con lavori saltuari, anche imbarcandosi, d'estate, sulle navi da crociera come musicista per le feste di bordo.
La prima moglie di De André fu una ragazza di famiglia borghese, Enrica Rignon detta "Puny", con cui concepì il figlio Cristiano e dalla quale si separò a metà degli anni settanta.
In seguito al matrimonio e alla nascita del figlio, Fabrizio fu pressato dalla necessità di provvedere al mantenimento della famiglia e, visti gli scarsi introiti della sua attività musicale, meditò di abbandonarla per terminare gli studi e trovare un serio impiego, che trovò in un istituto scolastico privato come insegnante.
Fortunatamente, giunse inaspettato il successo de "La canzone di Marinella", interpretata da Mina, i cui proventi migliorarono notevolmente la situazione economica familiare.





Bocca di rosa di de andrè è la storia di una prostituta e del suo arrivo nel paese di Sant'Ilario. Nella prima versione il nome del paese non è stato indicato esplicitamente ma modificato per non darne un'indicazione geografica. Tuttavia il termine prostituta non è così corretto. Come si legge nel testo
"C'è chi l'amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione
bocca di rosa né l'uno né l'altro
lei lo faceva per passione".
era la passione visiva di questa donna, così lontana dalla chiusura del paese dove era arrivata ad essere additata prima ancora del suo operato. La chiusura di mentalità della società di Sant'Ilario porta a discriminare e indicare come figura in senso negativo Bocca di Rosa rivolgendosi direttamente "all'ordine costituito", i carabinieri. La descrizione di Bocca di Rosa fatta dalla zitella è palesemente dispregiativa e la indica come una prostituta: "quella schifosa ha già troppi clienti
più di un consorzio alimentare". Nella prima versione de andrè sottolinea il suo animo anarchico con la critica rivolta alle forze dell'ordine "Spesso gli sbirri e i carabinieri
al proprio dovere vengono meno
ma non quando sono in alta uniforme
e l'accompagnarono al primo treno". Nella versione più recente questa parte è stata modificata in "Il cuore tenero non è una dote
di cui sian colmi i carabinieri
ma quella volta a prendere il treno
l'accompagnarono malvolentieri". Nonostante l'azione portata avanti dalle comari del paesino alla stazione, spiega de andrè, c'erano tutti a salutare Bocca di Rosa. Forse si sono pentiti e hanno riconosciuto la forza, l'antipregiudizio e il cambiamento che aveva portato in paese Bocca di Rosa e tra questi, a riconoscere l'amore universale, quello vero che tanto riempie le pagine della Bibbia, anche il parroco. La canzone si conclude con delle parole perfette che riportano la religiosità personale di de andrè. Come in tante sue canzoni la religione, i dogmi della chiesa e le immagini del cristianesimo sono presenti anche qua e alludono, secondo me, al dipinto di Tiziano "Amor sacro e amor profano" di Tiziano. Il ritmo della canzone è veloce in entrambe le versioni. Nella prima versione (1967) è la chitarra a sottolineare la voce; nelle pause tra le strofe a battere il tempo è un tamburo dal rumore tipico di banda di paese insieme ad un flauto traverso. Nella versione più recente, grazie anche alla grande musicalità apportata dalla PFM il ritmo è ancor più marcato. L'inizio pare evocare l'aura di un paesino tranquillo all'inizio ma pronto alla rivoluzione man mano che il ritmo aumenta. Batteria, chitarre, flauti servono a marcare ancor di più la gravità delle accuse che le donne rivolgono a bocca di rosa. La musica allegra è una ballata scapestrata che pare limitare le accuse sproporzionate portate avanti dalle comari e marca ancora di più l'amore che Bocca di Rosa ha saputo risvegliare.


To be continued...
 
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0 replies since 5/1/2011, 13:09   38 views
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