Calcio Inter: Moratti, campione di risparmioSul tetto d’Europa, ma è come se l’Inter fosse già costretta ad inseguire. E’ questa la paradossale situazione del club nerazzurro, alla chiusura di un mercato che non tutti i tifosi hanno compreso. E forse nemmeno Rafael Benitez, che fino all’ultimo ha sperato in un regalino del presidente Moratti. Inutilmente. Quel che è certo è che in Italia, forse, le massicce campagne di rafforzamento di Milan, Roma e anche Juventus e Palermo, sono anche derivate dal distacco abissale che ormai da anni divide la capolista dalle inseguitrici.
Distacco che nel finale di campionato in qualche modo viene ridotto, ma più per mancanza di stimoli ulteriori che per un effettivo livellamento dei valori. Ma in Europa, il discorso è diverso: nel senso che in Champions League, la superiorità dell’Inter non è stata netta e indiscussa. Ha vinto, sì, con merito: ma anche grazie a episodi che potrebbero non ripetersi. Eppure, come si evince dalle tabelle pubblicate sopra, l’assalto alla diligenza nerazzurro è già cominciato con il mercato estivo. Con l’unica eccezione del Bayern Monaco, che ha condiviso la finale del Bernabeu con l’Inter, tutte le altre grandi d’Europa hanno speso e acquistato molto di più. DI PIU’ E partiamo proprio dal Bayern, che comunque, nel rapporto acquisti cessioni, ha fatto più dell’Inter. Perché se è vero che, come all’Inter, non è arrivato alcun vero rinforzo, è anche vero che i tedeschi non hanno ceduto nessun giocatore importante, al contrario di quel che ha fatto Moratti con Balotelli. Il Bayern ha impostato il lavoro per il futuro, garantendosi quasi certamente per la prossima stagione il centravanti Dzeko, ma al via di questa Champions si presenterà con la stessa squadra che è arrivata seconda. Come l’Inter, ma senza un attivo di bilancio così netto.
Anche il Barcellona, semifinalista un anno fa ed eliminato proprio dai nerazzurri, alla fine è riuscito a far quadrare i conti. Nel senso che gli esborsi, pur notevoli per Villa (in assoluto il giocatore più pagato della prossima Champions League), Mascherano, Henrique e Adriano, soino stati compensati dalle pesanti cessioni di Yaya Touré al City, di Chygrynskiy allo Shakthar Donetsk e, come ben si sa, di Ibrahimovical Milan. Alla fine, il bilancio dei catalani è in leggerissimo attivo, anche se in realtà non tutti i pagamenti (fatti e ricevuti) sono immediati. E comunque, tra cessioni e arrivi, ha comunque fatto più e meglio dell’Inter. Almeno sulla carta. L’AMICO MOU
Tanto per cambiare, la palma del club più dispendioso è andata, ovviamente, a quello allenato da Mourinho. Ovvero al Real Madrid. Che per invertire una tendenza che vuole ormai da anni il club sempre eliminato agli ottavi di finale, non solo non ha badato a spese per strappare lo stesso Mourinho all’Inter, ma ha pure accontentato lo Special One con acquisti di quantità e di qualità. Ma anche giovani: come i due tedeschi più promettenti ( Ozil e Khedira) o come l’argentino Di Maria. Giovani ma non per questo regalati: lo sbilancio di Florentino Perez, a fine mercato, è stato di quasi 50 milioni di euro, ai quali vanno pure aggiunti quelli della penale per liberare Mourinho dall’Inter. INGHILTERRA Ci aveva abituato “meglio” l’Inghilterra. Ma la crisi, se si esclude il City che però non fa la Champions, ha varcato anche la Manica. Ferguson, come Mourinho, ha puntato sui giovani: Hernandez e Bebè sono due scommesse che hanno permesso allo United di chiudere con un passivo di appena 16 milioni. Anche Ancelotti è andato sul concreto, dopo tante campagne milionarie di Abramovich: con Benayoun e Ramirez ha coperto i vuoti creati soprattutto dai giocatori a fine contratto come Ballack, Joe Colee Belletti. Stesso passivo (15 milioni di euro) ma per Carletto è andata comunque meglio di un anno fa, quando il magnate russo non aveva spesso nemmeno un euro. DERBY IN CASA Il Lione, che va inserito in questo lotto per via della semifinale di Champions di un anno fa, ha puntato tutto su Gourcuff, giocatore ben noto al pubblico italiano. Anche i francesi hanno speso più di venti milioni, alla fine, ma difficile dire se potranno ripetere la scorsa stagione. Il Liverpool ormai è fuori dai giochi, nè sembra che l’Arsenal abbia le potenzialità per inserirsi, anche se è riuscita a trattenere Fabregas. Piuttosto, ecco il ritorno in grande stile del Milan: spese quasi folli, per le abitudini più recenti, e una rosa assolutamente competitiva. Alla quale va aggiunto il dna europeo, che non è mai andato perso. E così, quelli che hanno investito di più, alla fine, l’Inter ce li ha in …casa. I cugini del Milan
e l’amico Mourinho.